

Cristian Matteucci
Educatore Cinofilo
A.I.E.C.I.Per quanto le nostre differenze siano immense avere vicino un cane è un viaggio dentro se stessi, questa conclusione è nell’anima di chiunque abbia speso, con una di queste creature, un tempo sufficiente da poter dire di aver vissuto con un cane.
Noi discendiamo dalla scimmia proprio come loro discendono dal lupo: cammini differenti che hanno avuto inizio da 2 punti totalmente slegati fra loro, sparsi a caso nel regno animale.
Le teorie confermate di come l’uomo abbia creato il cane dal lupo impregnano i testi di cinofilia di tutto il mondo e sono ormai riconosciute pure dalle pietre.
Abbiamo creato noi il cane, lo abbiamo selezionato perchè ci aiutasse con le greggi, con la guardia, con la caccia, con la difesa.. e per ognuno di queste attività, che ci hanno permesso di evolverci – ci hanno permesso di raggiungere il benessere che abbiamo ora.. per ognuna di queste attività abbiamo creato delle razze, i pastori, i guardiani, i molossi, i levrieri, i bassotti, i terrier e così via. Le circa 420 razze di cani esistenti (o almeno riconosciute come tali) sono il frutto della selezione che l’uomo ha fatto per avere un compagno fedele e specializzato in un determinato compito… che ci aiutasse a sopravvivere.
La verità è che oggi non saremmo dove siamo ora se non fosse stato per il CANE.
E ora, che abbiamo raggiunto il benessere, il cane non ci serve più e lui si ritrova a vivere in un mondo fatto per gli uomini senza avere il compito e quindi il valore per il quale è stato creato.
La veridicità di questo concetto ed il fatto che queste creature ci stanno dimostrando di possedere una sfera emozionale profondissima, una complessità del linguaggio con il quale intessono le loro relazioni sociali, di saper relazionarsi con consapevolezza con noi, con i loro simili e con altre specie, ci affida il dovere etico e morale (basterebbe la passione) di spingerci alla comprensione del loro differente paradigma di comunicazione, della loro percezione e comprensione della realtà, per dar loro una qualità della vita degna di un essere vivente socialmente partecipe che vive consapevolmente la sua vita.